La Presentosa e gli altri simboli dell'identità abruzzese

La scuola orafa di Pescocostanzo per Borghi Magazine

Inizia la nostra collaborazione per Borghi Magazine la rivista dei Borghi più Belli d’Italia, associazione nata a tutela del patrimonio culturale, artistico e architettonico dei nostri meravigliosi borghi. Insieme andiamo a cercare il Made in Italy conservato e tramandato all’interno delle piccole comunità italiane chiamate borghi.

Siamo a Pescocostanzo, nel parco Nazionale della Majella, un comune tra i più antichi d’Abruzzo, meta turistica rinomata, borgo di grande bellezza e sede d’importanti tradizioni artigiane. Una tra tutte la tradizione orafa.

L’arte orafa propiziatoria dell’Abruzzo

Accompagnata da Carlo Rainaldi, mastro orafo e titolare della gioielleria la Casina d’Oro, percorro le strade del centro storico, ammiro il disegno e la colorazione dei lastroni in pietra bianca e scura. Un grande patrimonio artistico e culturale, quello di questo piccolo gioiello, incastonato tra le montagne dell’Appennino, a 1.400 metri di quota.

Rainaldi, che ha iniziato il mestiere di orafo a 19 anni, mi racconta che già nel 1700 su 1890 abitanti ben 145 erano artigiani e che, nel primo ottocento, il mestiere di orafo si esercitava in ben tredici botteghe.

La scuola orafa di Pescocostanzo

La ragione di tanta maestria si fa risalire alla seconda metà del XIV sec. quando il piccolo centro abruzzese fu interessato da un forte flusso migratorio di maestranze lombarde che finirono per insediarsi nel borgo introducendo diverse attività artigianali. La lavorazione del ferro battuto, della pietra e del legno, ma anche del merletto a tombolo altra meraviglia artigianale tramandata da madre in figlia.  Tali attività avviarono una tradizione che ancora oggi vive, e che è documentata dalla presenza di diverse botteghe artigiane che producono manufatti di grande bellezza.

Il gusto per il bello e la passione per l’arte furono oltremodo incentivate dalla presenza della nobildonna e poetessa romana Vittoria Colonna che fu dal 1535 feudataria benevole del borgo.

Pescocostanzo cresce e, grazie all’industria ovina, si forma una classe sociale facoltosa, dotata d’importanti risorse economiche, culturalmente elevata, che guida la comunità verso il benessere. La cultura dell’abbellimento e del propiziatorio cresce. Le botteghe artigiane producono famosi e ricercati monili in filigrana e laminati d’oro, gioielli che sono autentiche opere d’arte, codificati in forme oggi simbolo e orgoglio dell’identità abruzzese.

"Già nel 1700 su 1890 abitanti ben 145 erano artigiani e che, nel primo ottocento, il mestiere di orafo si esercitava in ben tredici botteghe."

Carlo Rainaldi

Parliamo dell’Anello a Corniola, della collana Cannatora, delle Sciacquaije (orecchini) e della più famosa Presentosa.

Arte orafa abruzzese: l’anello a Corniola

L’anello a Corniola, tipico della tradizione orafa di Pescocostanzo, sostituiva la fede matrimoniale e sanciva un percorso di reciproco impegno. Realizzato con la fusione a osso di seppia, in oro, racchiude una corniola incisa con un profilo femminile o maschile d’ispirazione mitologica o storica. Era considerato l’anello della salute.

Arte orafa abruzzese: le Sciacquaije

Le Sciacquaije sono degli orecchini appariscenti, propiziatori, dalla forma a navetta, tradizionali di Pescocostanzo. Diverse le tecniche di realizzazione: in filigrana, a traforo o anche a cera persa. Composti da due corpi traforati e accoppiati, sono abbelliti sul lato inferiore con pendagli oscillanti in oro o pietre, sempre in numero dispari. Questi orecchini hanno un valore scaramantico: il tintinnìo dei ciondolini deve preservare la donna da influenze negative e dal malocchio.

Arte orafa abruzzese: la Cannatora

La Cannatora tipica collana a girocollo chiamata così perché accostata alla gola (in dialetto canna). E’ realizzata da sfere (vago), in oro o argento, create battendo un punzone di ferro, con uno stampo inciso a rilievo, dentro mezze coppette in lamina, realizzando così un rilievo a sbalzo. Queste coppette, saldate assieme, sono impreziosite da minuscoli grani d’oro sulla superficie. Le tecniche di realizzazione sono varie: in lamina, a traforo, e a filigrana. La Cannatora è un gioiello importante nella dotazione nunziale delle donne pescolane. Ogni bambina, dal primo anno di età e fino ai diciotto anni, ancora oggi, riceve in dono un vago per la realizzazione di della sua Cannatora. Al raggiungimento delle diciotto sfere diventa dote della famiglia della futura sposa e ornamento propiziatorio benevolo. In alternativa poteva essere la suocera a mettere la collana al collo della nuora in segno di benvenuto.

Arte orafa abruzzese: la Presentosa

La Presentosa (nome attribuito da Gabriele D’Annunzio) è uno dei gioielli più famosi dell’Abruzzo e viene realizzata in diversi centri della regione. In assoluto rappresenta un prezioso e significativo dono d’amore. Del fidanzato alla sua promessa sposa, di una madre alla figlia. Un tempo, la Presentosa e tutti gli altri gioielli descritti, potevano essere donati anche come ex-voto dalle donne pescolane in segno della loro fede e devozione.

Il gruppo di sei mastri orafi di Pescostanzo, tra cui Carlo Rainaldi, sono riusciti con grande merito a salvaguardare la preziosa tradizione orafa e continuano oggi a interpretare, con sensibilità e creatività, la tradizione narrando con le loro mani la storia del borgo e della regione tutta.

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Gallery: Arte orafa abruzzese

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