Giuseppe Capitano: l’arte parla con la natura

Colori vegetali, sculture di canapa, un viaggio nella magia del vivente

Secondo voi, cosa significa naturale?

Viviamo in una società che abusa di questo termine, sperando forse di compensare alle annose politiche perpetrate a danno e distruzione del nostro Pianeta. Ma c’è chi intravede la salvezza proprio attraverso quel mondo naturale tanto offeso, eppure intatto nella sua meraviglia.

Dopo il Maestrale di Paola Falconi continuiamo a parlare di arte e natura con Giuseppe Capitano.

Giuseppe Capitano, artista molisano e romano d’adozione, indaga e celebra con molta della sua arte il concetto di natura. La forza delle sue magnifiche opere, fatte di colori e materiali vegetali, sta nella capacità di dare forma al magico divenire di quanto ci circonda. Ce lo ricordano le sue 25 opere, perlopiù inedite fra sculture, tele e carte, esposte alla Galleria Edieuropa di Roma, in una mostra dal titolo Earth’s Heart.

Le mie preferite sono foglie simili a farfalle che luccicano e galleggiano su fondo nero, oltre a elegantissime erbe tese come frecce.

“Negli ultimi anni la mia solitudine d'artista è stata interrotta dalla stima e dall'entusiasmo di una persona speciale, la critica Lea Mattarella, alla quale questa mostra è dedicata.”

Giuseppe Capitano

Giuseppe Capitano

Colori vegetali, sculture di canapa, un viaggio nella magia del vivente.

Osserva Margherita d’Amico, scrittrice e giornalista impegnata nella difesa di animali e natura: “In massima parte, l’arte sembra raccontare la natura in funzione dell’uomo, oppure filtrarla attraverso il suo occhio: dai dettagliatissimi paesaggi e i simboli rinascimentali fino alle nature morte, alle tempeste romantiche e ai giardini impressionisti, si giunge al contemporaneo, sinistro utilizzo di animali morti […]con intuito straordinario Giuseppe Capitano fa il contrario, coglie il genio e la meraviglia proprio nella natura, e ce li restituisce sotto forma di misteriosa speranza, una luce di cui sospettavamo l’esistenza e d’improvviso è lì, fra erbe e foglie d’oro uscite forse dal nostro stesso cuore”.

Con l’utilizzo di canapa, carta, tela, gesso, carbone, miele, ortica, malva, e ancora essenze e fibre estratte direttamente dalle piante, Giuseppe Capitano pone come punto di partenza l’incontro tra la sfera emotiva personale e la materia, a sua volta transitoria e permanente.

Una ricerca profonda che arriva sino al “Cuore, inteso come centro della terra, simbolo della parte più irrazionale dell’uomo e per questo legame imprescindibile con ogni altra forma di essere vivente.

Nonostante la formazione scientifica dell’artista, laureato in Ingegneria elettronica, la sua poetica non soggiace a logiche scientifiche o prettamente razionali. La natura infatti, secondo Giuseppe Capitano, è l’unico mezzo in grado di unire e accomunare tutti: il ponte tra noi e il cosmo da conservare e proteggere gelosamente.

Bravo Giuseppe!

Potete vedere l’artista presso la Galleria Edieuropa in Piazza Cenci 56 a Roma. La mostra rimarrà aperta fino a sabato 19 maggio.

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