Margherita Ferro
L’astrazione geometrica come ricerca interiore
Continuiamo a raccontare l’arte attraverso il lavoro di pittrici e pittori italiani contemporanei che colpiscono la nostra attenzione per passione, impegno e talento.
Dopo l’eterea Feofeo è la volta di Margherita Ferro, giovane pittrice romana.
La sua prima opera a 6 anni, un ritratto del padre a matita, è la prova che arte e talento nascono con noi. È nostro compito poi portare alla luce la nostra passione e realizzarla.
Seguendo la sua attitudine Margherita Ferro, inizia a studiare pittura da giovanissima approfondendo, in età adulta, lo studio delle seconde avanguardie artistiche, della pittura “astratta” e delle tematiche dell’inconscio e del non-oggettivo. Le sue prime opere traggono ispirazione da artisti del calibro di Franz Kline, Yves Klein, Mark Rothko, Jackson Pollock.
Dopo il Diploma Accademico in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Roma nell’ottobre 2016, con il massimo dei voti, Margherita Ferro esprime il suo talento attraverso la sperimentazione di tecniche differenti: dalla calcografia (incisione su lastre di rame e zinco) e la xilografia (incisione su legno), alla pittura su diversi supporti (tela, legno, carta), fino ad arrivare alla fotografia.
“L’evoluzione del mio lavoro segue le fasi della mia vita e io ascolto con dedizione e, con passione, esprimo il mio stato d’animo.”
Margherita Ferro
Margherita Ferro pittrice
L’astrazione come ricerca interiore
Inizialmente Margherita Ferro ascoltava i suoi stati d’animo e dava potere alla sua pancia di esprimere di getto nei suoi lavori sensazioni, percezioni e stimoli.
Oggi la sua ricerca ha subito un cambio radicale di direzione, ed è passata dall’astrazione informale a quella geometrica.
Stava mettendo su casa, passaggio importante nella vita di ciascuno di noi, quando curiosando tra vecchie mattonelle negli atelier di Trastevere ha scoperto le meravigliose cementine degli anni trenta.
Così attraverso la casa e il cambiamento della sua vita è nata una nuova ricerca: contemporaneamente all’esigenza di mettere ordine e organizzarsi, Margherita Ferro ha scoperto la modularità e la geometria.
La sua ricerca interiore ha trovato pace nelle più accomodanti tele geometriche, focalizzando la sua attenzione su grandi composizioni, formate da più moduli esagonali, che riprendono le geometrie tipiche delle cementine dei vecchi pavimenti degli anni ‘30.
Le geometrie all’interno delle grandi tele esagonali giocano incastrandosi le une con le altre, creando un’unica grande tela, infinita e in continuo mutamento, oppure restano uniche e sole.
Tutto torna, tutto s’incastra perfettamente in una dicotomia perfetta tra ordine e caos. .
Brava Margherita!
Potete trovare Margherita Ferro attraverso il suo bellissimo sito web.
Gallery: Margherita Ferro
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