Stile Italiano
Lo stile e il gusto italiani sono un patrimonio unico!
Gli italiani sono eredi di secoli di storia e di cultura importantissime nell’evoluzione dell’Occidente. Una storia complessa, caratterizzata dalla dominazione di civiltà diverse, incredibilmente ricche, ognuna delle quali ha contribuito a creare uno stile ineguagliabile: lo stile Italiano.
Come sottolinea Romano Benini nel suo libro “Lo stile italiano” (ed. Donizelli) non c’è popolo al mondo come gli italiani che possa essere capito attraverso le sue forme esteriori: abitudini, gestualità, lingua, arte e abbigliamento. Sicuramente l’estetica e lo stile sono ancora oggi le chiavi per comprendere l’etica e il sistema di valori che ci contraddistingue.
Dal significato di stile si distingue un’altra parola che racconta l’Italia in maniera esemplare: il gusto, cioè l’affermazione e la consapevolezza del proprio stile personale. Quello che tutti noi dovremmo oggi fare è contrapporre un’economia e una società basata sul gusto all’attuale società dei consumi. Lo stile e il gusto italiani sono un patrimonio unico.
Il mio lavoro in Stile Italiano!
Eccellenza nella creatività e nella manualità
Quando ho iniziato a parlare di Sile Italiano e Made in Italy nel sito e nei social, e a selezionare i brand italiani, sono partita dalla mia capacità di saper scegliere le cose che indossavo o di cui mi circondavo. Non sceglievo famosi brand del lusso a prezzi esorbitanti ma piccole aziende di nicchia, accessori, arredamento di qualità.
Ho sempre portato con me i mobili di famiglia o i mobili acquistati da antiquari e rigattieri, arredando le case dove ho vissuto giocando con mobili moderni e funzionali. Lo stesso per l’abbigliamento: abiti che possedevo in casa, miei o di una nonna, che aggiustavo, modificavo e indossavo insieme a capi che acquistavo sul momento. Ogni tanto disegnavo un modello che non trovavo in giro e lo facevo realizzare da una sarta.
Non so se questo si possa definire il mio stile. Certamente è la mia educazione, un’educazione che tutti noi italiani abbiamo e che ci è stata tramandata dalle nostre madri, dai padri, dai nonni, dalla famiglia insomma.
Usare e comprare cose belle che durano nel tempo. Aggiustare un cappotto che abbiamo nell’armadio o ancora meglio un capo di famiglia. Lucidare e decorare una credenza o una cassettiera restituisce a queste cose la giusta dignità.
Da dove deriva dunque lo stile italiano?
Analizziamo ora nella storia cosa ha influenzato il nostro stile.
Sicuramente dalla nostra educazione come dicevamo, ma anche dalla nostra cultura e da ciò che per secoli ci ha circondato. L’Italia è un paese meraviglioso dove arte, cultura e bellezza identificano il territorio e noi non dobbiamo dimenticarcene.
Analizziamo ora nella storia cosa ha influenzato il nostro stile italiano.
Come scritto magistralmente da Romano Benini due opere definiscono in maniera esemplare le caratteristiche dello stile italiano. “Il Cortigiano” di Baldassarre di Castiglione e il famosissimo “Galateo” di Giovanni della Casa. Entrambe i testi sono stati scritti in epoca preziosa per il nostro paese, un’epoca che tante volte verrà ripresa e utilizzata per definire lo stesso concetto di Stile Italiano: il Rinascimento.
“Il Cortigiano” un dialogo rinascimentale, è un vero e proprio manuale di stile per l’uomo di corte. Benini afferma che il Principe di Macchiavelli sta alla sfera politica così come il Cortigiano sta alla sfera privata. Con il Cortigiano nasce un termine importantissimo per lo stile e la moda italiana: la “sprezzatura” cioè l’eleganza naturale. Il significato di questa parola che è esattamente l’opposto dell’affettazione non è altro che la capacità delle persone di portare abiti e colori senza subirli ma facendoli propri. La sprezzatura è profondamente incisa nello stile italiano. Piacere senza dare l’impressione di voler piacere, non dare evidenza, non esibire.
Per quanto riguarda “ Il Galateo” è significativo che uno dei testi più importanti della nostra letteratura parli di regole di comportamento e stile. L’autore, diplomatico e cortigiano, traccia una vera e propria filosofia di vita attraverso le regole del ben vestire, le relazioni sociali e il buon comportamento. I cattivi costumi sono considerati delle malattie vere e proprie e, per questo, bisogna insegnare la buona educazione sin dalla tenera età. Le azioni dell’uomo non devono solo essere giuste ma fatte con eleganza perché educazione e stile contraddistinguono l’uomo in ogni circostanza, dal saper stare a tavola all’igiene personale.
Cosa è lo stile dunque?
l’eleganza che rifugge la vistosità
Secondo alcuni autori quando si parla di stile si parla di distinzione per sottrazione, l’eleganza che rifugge la vistosità: sobrietà negli abiti, nei gesti, nelle parole. La persona di classe ama svanire nella folla, non farsi notare se non dall’occhio attento di chi si sa riconoscere certi dettagli. Il suo stile non è solo frutto di un abito di buon taglio, ma nel modo in cui riempie quell’abito: la sua personalità e il suo garbo sono la sua anima.
È una ricercatezza sottile, mai invadente, fatta di dettagli, è predilezione per la qualità, è negazione della volgarità e dell’ostentazione. È un concetto che noi italiano abbiamo sotto gli occhi costantemente e che identifica in pieno lo stile italiano.
Perché dobbiamo credere nello stile Italiano
“Il sentimento fa meno errori della ragione, questo è il messaggio che lo stile italiano offre al mondo. Se gli italiani tornassero ad essere consapevoli della loro cultura e della loro identità, un nuovo umanesimo può di nuovo trovare nell’Italia la sua terra di adozione.” Con queste bellissime parole Romano Benini chiude una parte del suo libro. Gli Etruschi, i Romani, il Medioevo, il Rinascimento e il Barocco, tutta la nostra storia sarebbe vana se noi, per primi, non capissimo perché il nostro stile è diventato così famoso nel mondo.
È mai possibile annullare una parte della nostra storia preferendo modelli spazzatura che non ci appartengono? E ancor di più è possibile non essere consapevoli di tutto ciò che ci circonda? Non perdono solo i nostri brand lasciati alla speculazione finanziaria, non perdono le città e i distretti produttivi famosi in tutto il mondo. Perdiamo noi tutti! E purtroppo si vede… in tutti i campi.
Il Made in Italy è un fattore trainante della nostra economia dall’artigianato alla moda, dal design al cibo e al paesaggio. Il Made in Italy non riguarda solo chi produce ma abbraccia tutti noi, anche chi non produce, in una perfetta combinazione tra saper essere e saper fare: lo stile italiano.
Questo stile è legato a specifici territori, a comunità locali e a saperi tramandati di generazione in generazione. La biodiversità e le caratteristiche dei territori della penisola hanno creato un’articolazione di competenze, tradizioni e saper fare unica al mondo.
Pensate alla concia toscana o al Franciacorta, o ai notevoli distretti manifatturieri italiani. Dietro un successo internazionale di un prodotto italiano si cela un giacimento culturale! Il famoso concetto del “genius loci” latino, altro non è che la personalità dei luoghi: non solo geografia ma un ambiente plasmato da ambizioni e competenze.
La buona notizia è che abbiamo un’arma contro i non luoghi della globalizzazione. La cattiva? Non la usiamo.
