La battaglia per il vero Made in Italy di Ornella Auzino

Una donna difende la pelletteria napoletana

Shopping compulsivo per le borse Made in Italy?

Ti sei mai chiesta almeno una volta nella vita: Forse ho speso troppo?”

Anche tu hai pensato: “Si, ho speso troppo e non so se le borse che compro sono di qualità!

Ecco se almeno una volta nella vita hai avuto un dubbio simile oggi ti possiamo aiutare. Ti presentiamo Ornella Auzino, napoletana di nascita e di cuore, imprenditrice italiana, che produce borse per conto di terzi, ossia per conto dei blasonati marchi nazionali e internazionali della moda.

In Italia ci sono tantissime aziende che producono per conto terzi perché la manualità, il saper fare, la creatività e il Made in Italy e l’artigianato italiano non hanno eguali nel mondo.

Abbiamo parlato con Rosso Venezia della produzione di scarpe Made in Italy nel distretto delle calzature della Riviera del Brenta. Oggi parliamo del Made in Italy napoletano: più che industria arte, più che storia leggenda. La pelletteria napoletana è una delle migliori del mondo e tutti i più grossi brand da Dior a Fendi realizzano i loro prodotti qui.

Ma come tante leggende, nel contesto drammatico odierno, tra malavita, politica anti stato e invidia territoriale dettata dall’ignoranza, fatica a mantenere alto il nome.

“Le cose si possono fare. È fondamentale studiare e crederci, sempre!”

Ornella Ouzino

Ornella Auzino difende il Made in Italy e la pelletteria napoletana

La pelletteria napoletana fiore all'occhiello del Made in Italy

Ornella Auzino, 37 anni, nella pelletteria napoletana ci è nata e cresciuta e mentre le sue coetanee giocavano con le bambole, lei giocava con i ritagli di pelletteria e imparava a distinguere una cucitura ben fatta da un lavoro approssimativo.

Questa la nostra fortuna: siamo figli d’arte!

Ma di fortuna non si campa e Ornella Auzino questo lo sa bene! L’azienda di famiglia ha avuto anni d’oro fino al 1999 quando si sono trovati di colpo senza committenti e senza un soldo. Prima producevano una linea loro, poi sono diventati terzisti e alla fine, quando le aziende hanno iniziato a fallire, facevano i semi lavorati per due soldi. Le aziende non erano strutturate: erano arrangiate a campare e questo è un male!

Lei Ornella non era destinata a succedere nell’azienda: gerarchicamente e culturalmente era il fratello maschio l’erede legittimo. Ma Ornella Auzino non è donna che si perde d’animo.

Parte da se stessa: studia, impara e ricostruisce l’azienda, con asset legali e strutturali. Non vuole navigare a vista lei. Ma si trova davanti un muro, una casta e nel 2013 sta per chiudere per lavori non pagati. Si rimette in gioco e, sempre lei, va in giro a cercare clienti diretti certificando la filiera ed evidenziando al cliente finale da dove viene tutto. E vince!

Con il passare degli anni e il consolidarsi dei rapporti con alcuni clienti, è nata la necessita di avere in azienda anche il marito, che dopo i primi anni di contrasti, l’appoggia nei suoi mille progetti.

L’azienda di Ornella Auzino è passata da 4 a 24 dipendenti. Il locale di produzione si è ampliato da 170 mq a 600 mq. Resta un’azienda artigiana, dove le mani sono ancora più importanti delle macchine e l’ottimizzazione dei tempi passa attraverso il lavoro di organizzazione e test.

Sono state inserite in azienda figure che si occupano del controllo di gestione, per aiutare a migliorare i processi ed eliminare gli sprechi. Ogni euro è stato speso per migliorare la qualità di vita all’interno dell’azienda e dei collaboratori, che sono parte fondamentale della crescita dell’azienda.

“Far capire cosa significa qualificarsi in un territorio che non ha neanche la scuola dell’obbligo non è impresa da poco!”

Ornella Ouzino

Ornella Auzino crede nel suo territorio e vuole, fortissimamente vuole, aiutarlo. Ha capito che per crescere bisogna studiare e con il cuore grande che ha e l’amore per la sua città sta organizzando una scuola per salvare la pelletteria. Ma far capire cosa significa qualificarsi in un territorio che ha un tasso altissimo di abbandono, della scuola dell’obbligo non è impresa da poco.

Il meridione purtroppo non ha la scolarizzazione necessaria per alzare il livello di qualifica, per regalare ai ragazzi il sogno o l’ambizione di poter andare anche a New York ad aprire un brand tutto loro.

La colpa purtroppo è in parte, di alcune aziende che guardando solo al profitto, e non alla crescita del territori, hanno creato degli ambienti di lavoro terrificanti. In parte delle istituzioni che non hanno creato nessuna rete a tutela di questo patrimonio della pelletteria Made in Italy napoletana e della pelletteria napoletana. E la gente non ci crede più.

Ma Ornella Auzino ci crede e dal suo sito e dai canali social parla alla gente, racconta perché, crea un network senza intermediari, dà lavori che non esegue direttamente (come scarpe e portafogli) alle aziende vicine, crea un giro virtuoso.

Da poco ha scritto un libro, Le mie Borse, come valorizzare Napoli facendo l’impendritrice quando tutti ti dicono di andare via, su cosa vorrebbe fare per far conoscere il valore del comparto della pelletteria napoletana, che possa restituire alla città l’oscar per la miglior pelletteria del mondo e non per i falsi d’autore per cui purtroppo è famosa. Guarda la nostra intervista su you tube!

Ornella sogna un brand tutto suo e noi, che un po’ l’abbiamo capita, siamo certi che le sue borse saranno come lei, belle, forti e vincenti.

Brava Ornella!

Seguite le recensioni delle borse e i suoi consigli sul sito web, sul youtube e sulla pagina facebook e Instagram.

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