Reputazione on line: normativa e diritti

Tutto ciò che bisogna sapere sulla reputazione on line

Dopo l’articolo sul pericolo di sfogarsi on line di Daniela Bardoni un altro avvocato, Pierina Di Stefano, l’Avvocato del Web™, apre un capitolo da conoscere: la tutela della nostra reputazione.

Voglio iniziare questo mio breve articolo con una domanda: quanti di voi usano i motori di ricerca su internet per “conoscere” una persona, un professionista, un’azienda, un prodotto, un servizio.

Molti? Tutti? Di certo non pochissimi ed il motivo è che la rete fornisce informazioni in modo facile, veloce e gratuito.

Il potere che hanno e che danno quelle informazioni può tuttavia essere incontrollato e quelle stesse informazioni possono essere utilizzate in modo inappropriato per danneggiare noi stessi o altri.

Accade molto frequentemente, ad esempio, che un imprenditore o un professionista veda danneggiata la reputazione della propria azienda perché sul web (testate giornalistiche, blog, youtube, communities, social network come facebook, twitter, instagram) circola un articolo, una foto, un video, una recensione, un post o anche solo un commento che macchia, infanga, denigra, diffama o sbeffeggia la sua persona e la sua attività. Spesso, poi, tutto questo si rivela essere una manovra sleale della concorrenza.

Potremmo agire anche in sede penale od in sede civile per ottenere che quel materiale “diffamatorio” circolante sulla rete scompaia (anche se, in realtà, niente scompare “veramente” dal web).




"Dimmi come appari su internet e ti dirò chi sei"

Pierina Di Stefano

Reputazione on line: come difendersi!

Diritto all'oblio

Può anche accadere, però, che quell’imprenditore o quel professionista, oggi rispettabile, “credibile” ed affermato, sia stato protagonista di una vicenda giudiziaria conclusasi con verdetto nefasto, ma che ciò sia avvenuto anni e anni addietro.

Ancora, può verificarsi che quell’imprenditore o professionista sia stato coinvolto in un’inchiesta giudiziaria, rispetto alla quale successivamente sia stata accertata la sua totale estraneità, o che sia stato tratto in arresto, (destinazione carcere o domiciliari), per poi essere rimesso in libertà.

Sin qui tutte informazioni/notizie corrette e veritiere, siamo d’accordo, e quindi lungi da noi pensare di risolvere la faccenda denunciando o citando in giudizio coloro che le hanno pubblicate! Resta il fatto che se il nome di quell’imprenditore o professionista è così “forte” da un punto di vista del proprio brand aziendale, non è soltanto l’immagine di lui persona fisica, ma quella dell’intera azienda che viene irrimediabilmente danneggiata, il che si traduce in perdita di chances, perdita di clienti, anche potenziali, ovvero perdita di fatturato. …parecchio fatturato.

Basterà digitare su Google quel nome, et voilà, vedremo che anche Google ci suggerirà quell’associazione “Tizio arrestato – indagato – scandalo”, con una sfilza di pagine piene di risultati contenenti quelle “belle” paroline; così come basterà digitare il nome della sua azienda. I risultati non cambieranno.

Cosa fare? Come possiamo “eliminare” quei risultati, financo suggeriti, dai motori di ricerca? Come possiamo riabilitare la nostra immagine sul web?

"Come riabilitare la nostra immagine sul web?"

Normativa e strumenti

Esiste il diritto del soggetto a chiedere tutto questo? Sì.

Oggi si chiama “diritto all’oblio”. Dal 25 maggio 2018, con l’applicazione del Regolamento Europeo della Privacy (2016/679) si chiamerà “diritto alla cancellazione dei dati”.

La giurisprudenza della Corte di Giustizia Europea (famosa la sentenza “pilota” Google Spain del 2014) e i provvedimenti del Garante della Privacy hanno infatti chiarito che l’interessato, qualora si tratti di notizie risalenti nel tempo, salva la conservazione delle stesse nei siti sorgente in virtù del diritto di cronaca giornalistica costituzionalmente protetto, ha diritto non solo ad ottenere l’aggiornamento delle stesse, ma anche e soprattutto a non vedere più perennemente associato il proprio nominativo a quelle stesse notizie riportate nell’articolo che lo riguarda.

E se non sono notizie molto “vecchie”? Qui gioca un ruolo importante valutare se effettivamente permane l’attualità dell’interesse pubblico all’informazione, se il richiedente ricopre cariche pubbliche e altro ancora.




Non resta che affidarsi ad avvocati competenti nel settore in grado di mettere in campo i rimedi più veloci ed efficaci per risolvere questo tipo di problematiche.

@vvocato Pierina di Stefano

Nata a Mainz (Germania), da padre campano e madre abruzzese, Pierina Di Stefano, con all’avvocato Michele Di Somma, fonda lo studio legale D|&|D. Il servizio legale T.R.ON®, Tutela della Reputazione ONline®, servizio di riabilitazione e progettazione dell’identità digitale di persone fisiche e giuridiche, segna l’inizio di un nuovo percorso professionale indirizzato verso le nuove istanze di tutela provenienti dal mondo delle nuove tecnologie e delle imprese. La figura dell’Avvocato del Web™, è stata presentata a Milano il 23 marzo 2017 presso la sede di Confcommercio, in occasione del primo convegno nazionale “Le Professioni del Futuro” organizzato da InTribe S.r.l e Asseprim.

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