Il futuro dei retail: che aspetto devono avere i negozi del futuro
Cosa ci aspetta tra on line e store fisici
È un tempio? È un teatro? È un negozio? Dopo la Biennale di Firenze Piero Angelo Orecchioni, nostro guest editor, ci porta nel mondo dei negozi e della loro funzione in un’epoca segnata dalla velocità del cambiamento.
Ci si interroga spesso su quale sarà il futuro dei retail o su quale aspetto avranno i negozi nel prossimo futuro. Tutto è ormai a portata di mano e acquistabile online e sui social. Cosa dovrebbe quindi spingere le persone, anche solamente ad entrare in un negozio?
Il futuro dei retail: i negozi sono davvero destinati a scomparire?
Non so dare una risposta. Io personalmente non credo nella scomparsa dei negozi e nel progettare proseguo con la mia ricerca cercando di dare sostanza nel raccontare le identità aziendali. Rafforzo le radici là dove ci sono, metto in scena una narrazione credibile invece là dove necessario per favorire un radicamento che possa aiutare l’azienda a crescere.
Per fare questo seguo un metodo, lo confesso: si basa sull’ascolto, lo scambio, sul coinvolgimento assoluto dell’azienda, quando questo risulta possibile, e allora come un sarto consiglio, do forma alle idee e alle suggestioni, cucio addosso abiti.
“Parto dall’ascolto e dal coinvolgimento dell’azienda, rafforzando le radici e mettendo in scena una narrazione.”
Piero Angelo Orecchioni
Il futuro dei retail: che aspetto devono avere i negozi del futuro
Cosa ci aspetta tra on line e store fisici
La stessa procedura di quando iniziai la mia esperienza nella progettazione di concept retail realizzando poi come Studio63 il concept per Miss Sixty, Energie e altri a seguire.
Uguale metodo ora dopo quasi venti anni per Ecletta nuovo marchio di borse super italiano. Per entrambi i marchi fondamentale l’intesa con gli art director, le loro visioni, il loro percorso e passioni.
Il futuro del retail: luoghi fisici sempre più scenografici, instagrammabili
Certo è che da allora lo spazio commerciale si è sempre fatto più simulacro e la merce oggetto a cui ambire per rimarcare un’appartenenza. La condivisione sui social di una reale presenza è così prova di un pellegrinaggio avvenuto e di benedizione.
Comprare direttamente nello store ha più valore di un acquisto che ormai è da tutti facilmente accessibile online. Luoghi fisici quindi sempre più scenografici, “instagrammabili” come si dice ora.
“Comprare nello store fisico non è solo esibire, ma una narrazione: porgere, ascoltare e consigliare.”
Piero Angelo Orecchioni
Il futuro dei retail: che aspetto devono avere i negozi del futuro
Cosa ci aspetta tra on line e store fisici
Potrei pensare, continuando a fare un parallelo con la sacralità dei luoghi e le sue liturgie, alla necessità di attivare un atteggiamento sacro e di devozione, quasi reverenziale nei confronti del brand. Così il marchio come fosse una divinità, una religione e i suoi adepti pronti ad immolarsi all’adorazione assoluta.
In un sociale dove tutto è condiviso, rimarcare l’autentico diventa fondamentale e l’acquisto direttamente effettuato nel luogo fisico è la prova che fa la differenza, potendo così innescare una narrazione certa, che attiva un passa parola che rimbalza sui social come testimonianza di una effettiva esperienza.
Il Made in Italy nei negozi
Se poi si celebra il fatto a mano, la sartorialità e il Made in Italy, il paragone con il sacro è doveroso e il rispetto per il Marchio è ancora di più dovuto. Molte sono le aziende che esistono solo in rete, ma arriva il momento in cui la sola vendita on line non può più bastare ed ecco quindi la necessità che avvenga il miracolo. L’Oggetto prende corpo, si anima e si manifesta come una epifania in un luogo reale capace di poter mettere in scena una liturgia che è anche garanzia di credibilità e onestà di produzione.
Le aziende così ritrovano il coraggio di osare, donandosi nell’accogliere e nel poter raccontare dal vero l’autenticità del loro prodotto. Quasi spazi mistici quindi come ho pensato per Ecletta d’essai, nei quali non è più solo importante esibire, mostrare, ma porgere, ascoltare e la narrazione insieme alla capacità di rispondere nel consigliare, personalizzare, diventa poi valore assoluto.
Gallery: Il futuro dei retail: che aspetto devono avere i negozi del futuro
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